Un Filosofo di esperienza (barba), vestito di una tunica rosso blu, tiene-sostiene con la mano sinistra blu come l’acqua, aspetto passivo mercuriale, il suo pallone, significando che il lavoro si raggiunge con pazienza e perseveranza.
La destra rossa come il fuoco, aspetto attivo di zolfo, punta la suo interno significando la necessaria volontร , attenzione e ricerca attiva.
All’interno, per 1/4 del volume, rapporto classico delle miscele alchemiche, vi รจ un liquido dorato rappresentante l’elixir. Anche i piedi rappresentano le stesse forze: il sinistro sostiene tutto il corpo mentre il destro da la spinta e la direzione.
In questo modo si forma una croce, nel filosofo, che lo bilancia e lo rende attento sia agli aspetti alti che agli aspetti terreni. Questo bilanciamento si ritrova anche nell’incrocio dei colori della veste tra i 4 arti, chiaramente non casuale.
Il testo sul rotolo nero recita: Andiamo a scoprire i quattro elementi della natura. I piedi poggiano su un prato verde a simboleggiare la materia prima e la natura.
Sulla cornice si trovano gli uccelli del linguaggio dei saggi, diverse piante e 2 cervi.
La tavola ci invita a studiare i 4 elementi entrando e partendo dalla natura, per vedere come essi lavorano alchemicamente nel mondo.
Questo il primo passo dell’alchimista che poi per analogia potrร utilizzare ciรฒ che ha imparato dalla natura, nel suo laboratorio.
Un libro di alchimia piรน famoso per le sue tavole che per il suo testo, sicuramente a ragione. Apparso per la prima volta intorno al 1530 ad Augusta, un cittร nel sud della Germania, in Baviera. Ve ne รจ una versione Francese, conservata a Parigi col nome Il Toson d’Oro.
Attribuito a Salomon Trismosin, il cui nome รจ un richiamo a Re Salomone, il Re “Alchimista” della Bibbia e a Ermete Trismegisto, contiene 22 figure di grande qualitร sia artistica che simbolica.
Si dice che questo Maestro sia stato il Maestro d’Arte di Paracelso.
Le tavole sono d’autore ignoto anche se il maggior indiziato รจ il famoso Albrecht Durer probabilmente il piรน grande pittore rinascimentale tedesco, con frequentazioni neoplatoniche il cui quadro piรน famoso รจ Melanconia del 1514 pieno di riferimenti simbolici ermetici.
Il testo non puรฒ essere considerato un commentario delle tavole, alcuni simboli delle tavole non sono nemmeno nominati nel testo, anzi probabilmente testo e tavole hanno 2 genesi diverse.
Le 22 tavole sono divise in 4 parti, ed ognuna tratta della Grande Opera da prospettive diverse.
1: quattro ne descrivono i principi base.
2: sette trattano delle operazioni in sequenza.
3: sette parlano dei pianeti alchemici.
4: quattro spiegano i 4 stadi della produzione della Pietra.
All’inizio la Materia Prima viene detta Terra ma nella parte finale essa diviene Pietra dando ben chiara l’idea della raffinazione e sublimazione del lavoro alchemico. Lo studio delle tavole nel proprio laboratorio interiore รจ di grande ispirazione per l’Alchimista in grado di usare l’Intelligenza del Cuore, a condizione che si sia giร ad un buon livello nello studio alchemico.
Desidero fare un secondo capitolo sullโArte per approfondire degli aspetti che possono aiutare nella esperienza e comprensione della stessa. Le forme dโarte sono linguaggi particolari e unici, essenzialmente diverse tra loro eppure tutte, indistintamente, ci parlano di unโunica immensa storia umana e divina, la storia del mistero, della bellezza, del sacro, ossia di tutta quella sfera che conduce lโanima verso le sfere alte e affranca lโuomo dalle miserie delle contingenze materiali portandolo in volo sopra le โnuvole terreneโ.
Soffermiamoci soprattutto sulle forme piรน classiche, ossia scultura, pittura, musica, prosa e poetica, per quanto altre forme, in particolare architettura, danza, cinema, cucina e altre sarebbero interessanti da approfondire. Vi sono diverse coordinate da analizzare tra cui lo spazio, il tempo, il simbolico, il potere immaginifico e interpretativo, la valenza attivanteโฆ ognuna di queste dimensioni ci svela caratteristiche del linguaggio artistico e ci permette di armonizzarci in modo piรน consapevole con lโopera stessa.
Ora cominciamo questo viaggio.
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Partiamo dalla scultura. La scultura รจ un linguaggio puramente spaziale, essa si sviluppa nella dimensione e profonditร โcorporaleโ senza variare nel tempo. Non solo la temporalitร รจ assente, ma inoltre, per la sua fruizione non necessitiamo di un esecutore, similmente alla pittura e differentemente dalla musica. La sua esperienza รจ quindi quella piรน diretta di tutte e coinvolge essenzialmente la percezione visiva, includendo la tattile se ci si puรฒ avvicinare lโopera. Ha quindi una connotazione molto immediata come lo รจ la sensibilitร visiva, ed รจ molto metafisica in quanto non fluisce, non si sviluppa nel tempo. Infatti i temi trattati con la scultura sono spesso afferenti a sfere metafisiche potenti e profonde: bellezza, armonia, potenza, forza, mitologia, ricordo, celebrazione.
La scultura pur avendo a volte una velata connotazione simbolica, รจ essenzialmente diretta e tende a rappresentare una realtร da fruire per ciรฒ che รจ, come nel mondo reale; la decodifica simbolica, se presente, รจ quasi tutta nellโosservatore e nel suo substrato personale consio o inconscio. Essendo cosรฌ diretta, la scultura รจ fruibile a tutti e anche fermandosi al solo livello puramente spaziale, ci parla senza bisogno di una preparazione antecedente molto articolata per โsentireโ il suo linguaggio: i simboli, se presenti arrivano direttamente allโinconscio senza passare dalla sfera razionale.
Vi saranno poi persone che sapranno cogliere i diversi livelli se presenti, ma essa tramite la sola via sensibile รจ giร fruibile al puro livello percettivo materiale.
๐ท๐๐๐๐๐๐
Con la pittura entriamo su un livello piรน simbolico e complesso. La pittura รจ un linguaggio piรน soggettivo, prospettico, articolato, non รจ spaziale ma ci parla di spazi, e questo coinvolge la sfera rielaborativo-immaginifica in modo piรน profondo rispetto alla scultura. Il fatto che la pittura, o in genere la rappresentazione bidimensionale abbia da sempre avuto una presenza forte nellโuomo come forma di linguaggio ci parla della sua versatilitร , potenza e facilitร di comunicazione su molti livelli.
Se nella scultura il mondo tende a essere riprodotto in modo armonico e puro, nella pittura esso viene rielaborato secondo visioni molto piรน soggettive, personali ponendo il ponte fra artista e spettatore in una dimensione piรน fluida e allungata. La rappresentazione diviene piรน simbolica, e il potere immaginifico passa attraverso questo ponte ricondensandosi sotto forme diverse nel fruitore.
Il grande potere magnetico della pittura risiede anche in un duplice aspetto che la rende una delle forme dโarte piรน utilizzate: la bidimensionalitร che rappresenta uno spazio tridimensionale o comunque profondo, sia esso semplicemente rappresentativo che puramente simbolico-immaginifico. La prima parte di questo aspetto รจ la sua facilitร di fruizione. Essendo su di un piano bidimensionale, la pittura non richiede molto spazio e puรฒ quindi sia essere trasportata che rappresentata-fruita in modo molto semplice e veloce.
Tecnologicamente lโuomo ha sviluppato la capacitร di riprodurre il piano a 2 dimensioni in diverse forme mantenendo inalterate sia i tratti che le sfumature cromatiche e questo ha reso la pittura fruibile ad ogni latitudine senza praticamente quasi alcun costo. Eโ un aspetto pratico che spesso non si focalizza ma che ha esercitato una grande diffusione di questa forma dโarte.
La seconda parte di questo duplice aspetto รจ la magia che essa porta con sรฉ dato che pur essendo planare essa ci mostra quasi sempre forme spaziali, anche nel caso della pura simbologia, e questa traslazione rappresentativa necessita sempre di una rielaborazione personale, dato che nella propria sensibilitร soggettiva si crea sempre una forma profonda, dando un aspetto creativo-attivo al fruitore il quale, anche se solo inconsciamente, รจ ben lieto di mettere in atto tale processo, come partecipando esso stesso alla creazione dellโopera stessa.
Ecco che lo spettatore diviene quindi โartistaโ con lโartista stesso, ne vive il percorso ed entra in armonia con esso in modo automatico. Il quadro diviene il ponte ove le โ2 punteโ ( artista creatore e artista fruitore) di questa linea si toccano. Come la scultura anche la pittura รจ essenzialmente un linguaggio spaziale, fuori dal tempo.
Eโ la piรน adatta al linguaggio simbolico spaziale per la sua facilitร di rappresentazione e si presta benissimo a rappresentazioni complesse, articolate, multilivello nelle quali i simboli si trovano a loro agio, essendo figure geometriche che si prestano ad entrare in questo linguaggio diretto atemporale essendo essi stessi atemporali. Ha quindi valenze di comunicazione vaste e articolate che in mano allโartista capace possono portare a risultati sorprendenti.
Puรฒ inoltre inglobare anche parole o concetti razionali ( come la prospettiva, frasi o altri disegni tecnici) ed รจ quindi poliedrica parlando non solo alla sfera intuitiva simbolica ma potenzialmente ed in parallelo anche a quella razionale.
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Ora, sul lato opposto della coordinata spazio tempo troviamo la Musica. La forma artistica sonora, quindi complementare a quella visiva. Se la vista si vivifica nello spazio, lโascolto si dipana sul piano temporale. E troviamo in essa un linguaggio nuovo e articolato. Nella musica il linguaggio รจ diretto e quindi essenzialmente emozionale, spirituale animico. Eโ un linguaggio che parla a tutto il creato, non solo allโuomo.
Eโ universale. Anche gli animali e le piante beneficiano delle vibrazioni sonore composte in modo armonico e melodioso. Come mai? Probabilmente perchรฉ la vibrazione sonora รจ una vibrazione meccanico-materica e in quanto tale si collega direttamente al mondo fisico e alle sue leggi fondamentali che ne determinano la creazione, sostenibilitร e distruzione. Tutto il mondo quindi soggiace a questa forma di linguaggio e ne ritrova le tracce e leggi nella musica, come fosse una rappresentazione traslata di queste forze universali e primordiali.
Nella musica, al contrario delle arti visive, il supporto non รจ ne stabile nel tempo ne materico, ci deve essere un esecutore che utilizza uno โstrumentoโ che riporta lโarte, da una dimensione metafisica di conservazione atemporale, alla dimensione terrena temporale di fruizione. Ecco che in questa forma artistica abbiamo 2 artisti, prima il Demiurgo, il Compositore, che utilizzando il Nous pensa un Mondo per donarlo allโanima affinchรฉ ne possa vivere secondo le proprie sensibilitร e declinazioni, poi, in un secondo momento, il Mago-Sacerdote, lโEsecutore, vivifica questa matrice e la rende fruibile sulla dimensione materiale utilizzando la sua tecnica e conoscenza sacra. Ecco perchรฉ la musica ha una valenza molto forte sugli stati emotivi degli esseri viventi.
Se รจ infatti impossibile definirne i contorni razionali e logici, viene invece semplice e naturale afferrarne il contenuto emozionale, proprio come quando per entrare in contatto con la forza della Grande Madre bisogna utilizzare soprattutto il sentimento, lโapproccio cardiaco piรน che la ragione e la parola, per essere ascoltati da Essa.
La musica รจ quindi, a differenza della pittura che รจ un linea retta con 2 punte (artista-fruitore), un triangolo (compositore-esecutore-ascoltatore) che rende il tutto molto piรน dinamico e inafferrabile. Questo triangolo ogni volta ha sviluppi leggermente diversi e ogni ascolto non รจ mai uguale al precedente. Eโ una forma dโarte quindi a doppio livello compositivo, artista-esecutore e ciรฒ che esce da questo continuo rimpasto ne vivifica la fruizione e la rende molto vicina al modo di lavorare della Grande Madre che pur utilizzando matrici uguali, ogni volta crea forme ed esseri unici in sรฉ. La sua assenza spaziale e la sua necessitร temporale la rendono un mezzo unico nelle forme dโarte e senza entrare nei tecnicismi dellโarmonia del ritmo e della melodia, attraverso questo viaggio nel tempo, fuori dallo spazio, lโanima compie un volo spesso onirico ma profondo, puramente soggettivo e difficilmente esprimibile a parole.
Non vi รจ decodifica logico-razionale, la sua forza magnetica parla direttamente allo Spirito e allโAnima senza passare dal controllo mentale. La musica puรฒ anchโessa definirsi un linguaggio simbolico? Certamente, anche se in questo caso si utilizzano simboli e chiavi temporali anzichรฉ quelle piรน studiate e conosciute spaziali delle arti figurative. Il simbolo รจ vivo nella musica dato che attraverso queste vibrazioni materiche, lโanima recepisce direttamente un linguaggio che parla dโaltro, che porta altrove, che istruisce e mostra allโascoltatore dimensioni nuove.
Il simbolo, anche qui come nellโarte figurativa, รจ un ponte, un tramite. La musica รจ un linguaggio simbolico a tutti gli effetti, anche se la maggior parte delle persone non ne รจ consapevole. Sicuramente riuscire a guardare alla musica come ad un linguaggio simbolico che si sviluppa sullโasse temporale rispetto allโasse spaziale, ne determina una nuova consapevolezza e comprensione.
Alla fine si puรฒ perfino scoprire che vi sono assonanze e similitudini tra alcuni simboli spaziali e altri temporali, ma questa รจ un altro discorso che richiederebbe un approfondimento e dei tecnicismi che esulano da questo studio.
Prosa e Poesia
Passiamo ora alla prosa e alla poesia.Con queste 2 forme ci troviamo nella fase intermedia tra lโarte figurativa e quella musicale.
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La prosa รจ la forma artistica piรน mentale. Utilizza come supporto la lingua parlata โprofanaโ di tutti i giorni. Ciononostante essa viene usata con perizia dallo scrittore per creare stati logici e/o emotivi particolari nel lettore. Essa si svolge su diverse coordinate ed รจ, da un punto di vista del fruitore quella piรน complessa e attivante. Cerchiamo di spiegarci meglio: nella lettura di un racconto, le parole e il discorso sono un substrato che entra nel mondo del lettore, attraverso la sfera razionale della parola, per stimolare in modo diretto la creazione di una scena- situazione sia in senso spaziale che temporale.
Ma non solo, la creazione รจ su tutti i piani…quello uditivo, olfattivo, emozionale, e cosรฌ via. Il lettore รจ quindi, similmente allโesecutore della musica, un rielaborare del substrato utilizzando il proprio potere immaginifico per formare, come un Mago-Sacerdote, nella propria sensibilitร oggettivitร il mondo che il Demiurgo gli sta dettando.
Ecco perchรฉ รจ importante e utile che i bambini e gli adolescenti leggano molto, e in particolare racconti di avventura e di fantasia, perchรฉ questo stimola il potere creativo-immaginifico del lettore e il farlo permetterร loro, da grandi, di avere un tal potere giร attivato e sviluppato, cosa che gli tornerร utile nella vita in molte situazioni, non solo artistiche.
Dal punto di vista della coordinata intuitiva-razionale la prosa si colloca sulla sfera razionale poichรฉ utilizza un linguaggio proprio del mondo logico-razionale, la parola. Eโ quindi una forma dโarte particolarmente adatta alle persone molto โterrestriโ e che soprattutto in giovane etร non hanno potuto sviluppare linguaggi piรน direttamente intuitivi. Ciรฒ non toglie che la prosa sia unโarte potente e molto stimolante, ma sicuramente si attiva in sfere piรน logiche-profane e di vita quotidiana.
In questa sfera, la prosa permette al fruitore di creare il proprio spazio e tempo, che in questa forma dโarte perdono di valenza oggettiva, al contrario delle arti figurative e musicali. Persino la fruizione stessa puรฒ essere, confrontandoci con la musica, temporalmente interrotta, ripresa, riletta piรน volte, letta in modo lento o veloce. Spazialmente, confrontandoci invece con le arti figurative, il supporto materico ha una valenza relativa, si possono avere diverse edizioni, ebook o persino audiolibri.
Utilizzando la parola che รจ e rimane essenzialmente un linguaggio simbolico, lo spazio e il tempo divengono non rigorosi e non fondamentali per la fruizione dellโopera che rimane un ponte fuori dal tempo e dallo spazio, ma ben presente sul piano intellettuale.
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Concludiamo infine con la Poesia, probabilmente la forma dโarte piรน complessa ed articolata, poichรฉ contiene elementi particolari delle altre forme rendendola nel suo genere potente e unica, nonchรฉ forse la piรน difficile. La poesia ha elementi che la pongono in una posizione indefinita, allargata, essa รจ descrittiva come la figurativa, รจ discorsiva come la prosa, ma รจ metrica e sonora, ritmica come la musica.
A differenza della prosa usa sempre il linguaggio della parola ma in modo piรน strumentale. Se la prosa usa il linguaggio parlato cosรฌ per come รจ, raramente finalizzandolo ad altro, nella poetica la traslazione delle aree significative e semantiche รจ parte integrante e necessaria dellโopera. Il poeta compie un percorso profondo prendendo uno strumento logico razionale, come il linguaggio parlato per plasmarlo ad arte simbolica, sonora, diretta e intuitiva. Oltre a questo un bravo poeta deve saper usare sapientemente lโarte del mistero.
Un poesia non puรฒ dirsi tale se esplicita il suo contenuto in modo diretto e chiaro. La vera poesia si copre di mistero, di allegorie, allusioni, di simbologie sia universali che proprie del mondo del poeta. La poesia รจ unโofficina variegata di campi semantici, sinestetici, allegorici, ontologici ed ermeneutici che si incrociano e si fondono sul campo del verso dando luogo non solo al senso del mistero quasi in prospettiva mistica, ma anche ad unโinfinitร di chiavi interpretative, ognuna potenzialmente accettabile, come nel viaggio onirico dellโanima.
Il poeta deve sentire la musicalitร del verso e la ritmica della recitazione, entrando nella dimensione temporale. Ma contemporaneamente deve saper esprimere il paesaggio o la situazione che esprime usando le parole come un pennello di un pittore, con acuto dono di sintesi e di capacitร espressiva. Ma le vere colonne dโErcole che il vero poeta deve saper vincere ed oltrepassare sono la capacitร di riuscire ad esprimere uno stato emotivo, interiore, un momento misterico, poetico, ispirato, quindi una condizione inesprimibile a parole, semplicemente usando un mezzo razionale come la parola che di per sรฉ non รจ concepita per tale fine.
Mentre la musica o la pittura possono โparlarciโ direttamente di queste sfere animiche attraverso paesaggi luminosi od oscuri, scene forti o magiche, armonie lunari dolci o ritmiche incalzanti e persino violenti, ecco che utilizzare un mezzo razionale richiede un doppio lavoro allโartista, poichรฉ ha innanzitutto la necessitร di esprimere e indurre ad un sentimento e a delle percezioni animiche inesprimibili de facto, ma per farlo deve calarsi in un terreno che lo porta lontano da tutto questo e anzi gli rende il compito piรน arduo e articolato. Il musicista diviene canale del Nous direttamente lasciando parlare lโenergia superiore attraverso le sue dita e il suo strumento, non ha bisogno di razionalizzare.
Esso diviene Mago semplicemente interrompendo il flusso razionale e calandosi nella sfera artistico-misterica. Similmente il pittore utilizza la sua mano, il suo occhio e il pennello per fare la stessa cosa nella coordinata spaziale della tela, senza utilizzare parola o ragionamento (o perlomeno non necessariamente). Il poeta ha invece sempre questo doppio livello da dover maneggiare e al quale non puรฒ mai sottrarsi. Ecco che i poeti sono quindi gli artisti piรน โeroiciโ ed esploratori del mondo artistico.
Non รจ un caso che la maggior parte dei filosofi, nello studio delle arti, siano stati attratti principalmente da questa arte. In particolare Heiddeger, รจ fra i piรน espliciti in questo percorso e pone nella capacitร e funzione poetica la massima potenzialitร per ottenere lโAletheia (ossia il disvelamento dellโEssere, della Veritร ultima in senso principalmente ontologico) attraverso la poesia, forma di linguaggio aprente la parola stessa e quindi piรน vicina, per lโuomo, in termini assoluti allโEssere parmenideo, o per meglio dire, allโUno di Plotino.
Se le arti figurative e la musica pongono lโartista a diretto contatto con le forze del Nous attraverso un processo di canalizzazione di un linguaggio superiore che viene reso fruibile su questo piano contingente e di spazio tempo, se lo scritto prosaico rimane sempre ben ancorato nel mondo materico e razionale pur permettendo al lettore di attivare il proprio potere creatore-immaginifico, ecco che il poeta rimane nella โterra di mezzoโ e con i piedi ben ancorati al terreno ( il linguaggio del parlato) ma la testa fra le nuvole ( il senso della musicalitร e della rappresentazione) esso diviene volente o nolente un ponte allungato vivente tra queste 2 sfere cosรฌ opposte e complementari, il tutto nello stesso momento creativo.
Il poeta vive di entrambe le realtร contemporaneamente e la stimolazione artistica che ne ricava รจ tra le piรน potenti e articolate. Non a caso nella Grecia classica, prima di Esiodo, nellโantico Santuario di Elicona, si veneravano 3 Muse, tutte e 3 afferenti alla poetica: Melete, la concentrazione, la memoria e la capacitร di affinare la pratica del poeta, Mneme la capacitร mnemonica di recitare versi e infine Aoide (o Aede) che incarna il Poema cantato e declamato. Come vediamo i Greci vedevano il Poeta pari al Sacerdote officiante mentre canta i versi Misterici del Rito Sacro.
Ed il Poeta diviene un veggente non solo nellโantica Grecia, ma anche nel simbolismo Francese di fine โ800 dove Rimbaud conia il termine โVeggenteโ, infatti giovanissimo dice: “Io dico che bisogna esser veggente, farsi veggente. Il Poeta si fa veggente attraverso un lungo, immenso, ragionato disordine di tutti i sensi”. Ecco, qui vediamo come la destrutturazione del mondo sensibile รจ tramite necessario affinchรฉ il poeta possa arrivare allโAletheia. Processo non necessario nella musica, nella prosa e nella pittura.
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Perchรฉ questo studio comparativo delle diverse forme artistiche?Da un certo punto di vista, la focalizzazione di questi aspetti porta il fruitore dellโarte sul piano indagatore e quindi mentale dellโopera, cosa che di primo acchito potrebbe essere non utile per un rapporto diretto, animico con essa. Eppure questo approfondimento e studio ha dei lati interessanti: permette di capire meglio verso quale forma artistica si รจ naturalmente piรน portati e le motivazioni soggiacenti, in secondo luogo aiuta a capire in che modo le energie e i linguaggi si muovono su queste dimensioni nelle varie forme dโarte, e infine da piรน consapevolezza sul perchรฉ si ricevono certe sensazioni e percezioni, a volte abbastanza diverse fra loro, in campo artistico.
Eโ uno studio soprattutto molto utile per chi vuole fare arte in modo attivo, magari passando da una forma allโaltra. Sono aspetti nei quali gli artisti si imbattono costantemente, sia coscientemente che inconsciamente. Le sensibilitร dellโartista e del fruitore si confrontano ed elaborano sempre tramite queste sfere. Capirle con un percorso consapevole e studiarne le particolaritร aiuta a padroneggiarle e a esperire meglio il ritorno emotivo, animico e persino razionale che unโopera dโarte puรฒ dare, sia allโartista nel processo creativo, sia allo spettatore nel momento di fruizione.
Ovviamente quanto da me qui scritto รจ una visione personale soggettiva. Non รจ mia intenzione rendere i concetti qui esposti come โregolaโ ma semplicemente come spunto di riflessione iniziale sul quale poi, ognuno รจ libero di strutturare la propria personale visione.
Buona Arte a tutti voi…nello Spazio, nel Tempo, Nel Cuore e nellโIntelletto.
Buona Arte a tutti voi…agli Artisti Creatori e agli Artisti Spettatori.
Buona Arte a tutti voi…siamo tutti Artisti, Artisti di noi stessi…ogni istante, creiamo la nostra opera, un mondo, una storia, una coscienza.
Nella vita di ogni giorno, per le strade delle nostre cittร , uomini vivono come macchine in una cantilena ricorrente, rassicurante, che li incatena incantandoli, dentro un vortice di sicurezza forse finta, forse necessaria, ma difficilmente viva o intrepida.
Eppure pochi uomini, nelle epoche piรน diverse, fin dall’Antichitร , hanno coltivato un Linguaggio segreto, vasto, sperduto, indomabile, che richiama a lati interni, a valenze segrete che rimangono in potenza ad ogni lume umano che ne vuole avere accesso. Con un gesto di volontร , cardiaca ed intellettuale, unendo le 2 sfere in unโunica presenza, chiara volitiva, lโuomo accede a questa sfera sacra che risiede nelle alte sfere del silenzio della ragione.
Arte. LโArte รจ il ponte. lโArte รจ un ponte. Un legame tra lโuomo e lโUno. Ascoltare e vivere, questo ponte mai domabile tra il nostro lato Sacro e ciรฒ che รจ oltre il nostro percepire ed essere. Perchรฉ lโArte, nonostante questi anni di iperpositivismo, di materialismo intellettuale, di tecnologia e fede nella scienza, รจ ancora viva e forte. Ricercata, usata, fruita, studiata, ed esperita in ogni declinazione del nostro globo. Questa sua forza trascendente, che viene da un moto interiore sincero, ineluttabile dal tempo e dal luogo, รจ una fonte di rigenerazione per le nostre anime che ritrovano in essa un luogo di respiro.
Vi รจ un Linguaggio in essa, ci pone in contatto con le sfere superiori ove la nostra coscienza risiede in pace armonizzandosi nelle sue forme assolute e piรน pure. Questo momento catartico, il momento artistico, sia quello della creazione che della fruizione, รจ innanzitutto momento Sacro, che se ne sia consapevoli o meno. LโArte permette allโuomo comune, senza divinitร , con dei e religioni ormai morti, di ritrovare uno spazio intimo di rigenerazione interiore, essa rimane il vero momento Sacro dellโuomo del 21ยฐ secolo, uno dei pochi rimasti. In che modo lโArte dispone alla consapevolezza del mondo animico facendoci accedere a queste sfere superiori? Lโarte, essenzialmente, รจ composta di 2 momenti chiave.
Lโartista, l’artista vero, quello che produce sotto un momento-influsso catartico che lo domina, รจ colui che diviene canale consapevole delle energie superiori e attraverso le sue caratteristiche archetipali personali, attraverso le sua impronta unica, traspone nel mondo sensibile, percettibile, le armonie e bellezze che provengono dalle sfere del mondo iperuranio metafisico. Ma non basta la capacitร di collegarsi con il mondo metafisico, l’Artista dispone di una tecnica che ha coltivato e sviluppato negli anni.
Questa tecnica, attenzione, puรฒ sembrare afferire ad una sfera razionale e meccanica, ma in realtร essa, col passare del tempo viene assimilata e interiorizzata dalla sfera corporale e intellettuale tale per cui diviene parte stessa dei corpi sottili e materici della persona che a questa punto la possono utilizzare direttamente senza passare dalla sfera razionale. Questa capacitร di utilizzare la techne รจ necessaria e indispensabile, altrimenti lโartista non puรฒ staccarsi dalla sfera razionale-meccanica nel processo di creazione e volare oltre la sfera piรน grossolana della mente per entrare nella vibrazione intuitiva e diretta. Come ciรฒ possa accadere รจ una forma Misterica tanto quanto il momento di un Rito Sacro per un Sacerdote che officia.
LโArtista nel momento creativo รจ pari ad una forma Sacerdotale, attraverso la propria ritualitร รจ in grado di collegarsi alle vibrazioni celesti per tradurle nella propria techne in forme fruibili allโumanitร . Ma la cosa ha spesso un prezzo e un dono. Divenire canali di queste forze significa affrontare un percorso interiore particolare, mai prevedibile, sicuramente sempre personale.
Nel momento artistico, lโanima entra in mari e venti attivi e potenti, sovrumani; se la persona non ha una preparazione nel gestirli e si intrattiene troppo in essi, gli esiti possono essere una sensazione di estraniamento dal mondo normale in particolare da quello degli uomini. In alcuni casi molti artisti cominciano a fare uso a droghe e stimolanti per richiamare questo contatto, soprattutto quando la vis artistica tende a scemare, cosa che succede spesso per motivi fisiologici e salutari alla persona stessa. Ecco il perchรฉ molti artisti spesso conducono una vita naif, da clochard, comunque poco in linea col resto della gente.
Queste frequente situazioni sono proprio dovute al contatto continuo con queste forze profonde che lโuomo non riesce a controllare e trasmutare del tutto a proprio nutrimento. Da questa prospettiva se il Sacerdote รจ un utilizzatore consapevole ed attivo delle forze nascoste, ne conosce la genesi e si rapporta con un lignaggio passato che gli ha trasmesso una scienza misterica sia esteriore che interiore modellata per salvaguardarlo e accompagnarlo, nellโartista il viaggio รจ quasi solitario, avventuroso e senza preparazione. Ecco che lโumanitร razionale รจ naturalmente attratta ed incuriosita dalla vita degli artisti, poichรฉ, tramite non solo le loro opere, ma tramite la loro semplice presenza, pregna di queste vibrazioni che lo dominano, le persone comuni possono percepire e vivere gli echi di queste forze superiori.
Divenire canali di queste forze significa arrendersi e donarsi, innanzitutto sensibilmente, percettivamente, intellettualmente allโascolto dellโoltrenoto. Lโartista non puรฒ sottrarsi a questo โrito sacrificale catarticoโ, รจ un richiamo troppo forte e incantante. In quel momento esso vive una vita non sua, trae energia da altre sfere e il tempo perde di consistenza, ma lo fa in presenza di spirito e ne fruisce direttamente. Ecco il dono. Eโ la forza Artistica che sceglie, non รจ mai lโuomo a decidere di divenire artista, esso non puรฒ non รจ in grado di stabilire il contatto sottile con la sola volontร personale. Questo contatto avviene in modo intuitivo, immediato, semplice e non puรฒ essere trovato o costruito artificialmente.
Il momento artistico รจ magico. LโArte viene a prendere, e la vis artistica domina, non ci si puรฒ sottrarre ad essa, quando essa alberga. Quando ciรฒ accade, la coscienza entra in un mondo interiore di comunione, riflessi, percorsi e senza esitazioni, comincia a creare ascoltando, per meglio dire โpossedutaโ dai ฮดฮฑฮฏฮผฮฟฮฝฮตฯ (daimones) artistici che la abitano. Questi Daimones sono le famose Muse degli antichi, esse abitano un altro piano di esistenza ove gli eterni si incontrano con le virtรน e potenze superiori in particolare con la Bellezza.
La creazione vive di unโenergia propria, dove la personalitร dellโartista ha solo unโeco di contorno, si puรฒ dire formale, che nellโOpera finita darร il carattere unico ma esteriore, formale. Finito questo momento creativo, soprattutto dopo diverso tempo, lโartista stesso diventa fruitore, spesso stupito della sua stessa creazione: โ…son stato io a produrlo?โ. Questo รจ il segno della bontร dellโopera. Ecco la spiegazione della capacitร creativa di qualche artista, spesso circoscritta a pochi anni della loro vita, come Gioacchino Rossini o Arthur Rimbaud. Essi, finito il periodo di contatto con i loro Daimones artistici, sono andati su nuove sfere di vita ritenendo il momento artistico concluso in modo naturale, ineluttabile.
Per parlare del momento fruitivo รจ necessario innanzitutto formalizzare un triangolo concettuale che ruota attorno allโArte: Arte-Bellezza-Nous. Questo triangolo deve essere visto da una prospettiva neoplatonica-plotiniana. Lโanima, incarnata, riceve le stimolazioni attraverso i sensi sensibili (esteriori ed interiori) e per mezzo della mente li decodifica in modo sistematico per far infine fluire il tutto nella propria coscienza che fruisce dello spettacolo della vita. Tuttavia, nel mondo ordinario questa danza multiforme, รจ spesso troppo materica e โdensaโ tale per cui lโanima, pur fruendo della vita, sente verso essa, col passare del tempo, un distacco di โaffinitร โ che porta spesso alla perdita di interesse verso la stessa.
Lโanima necessita quindi di vibrazioni affini per tornare a respirare la propria โcasaโ, delimitata dalle sensazioni terrene, i momenti che le concedono il respiro alto sono circoscritti e limitati. Eโ il momento del Sacro, quello dove le nostre vibrazioni piรน sottili si destano e rianimano il nostro essere in modalitร incomprensibili dalla prospettiva profana. LโArte ha questa funzione, e in essa lo spettatore, attraverso lโOpera si ricollega seppur in modo indiretto con una musica superiore dimenticata, che viene riportata alla coscienza animica, spesso in modo inconscio. In tutto questo la Bellezza, e con essa lโArmonia, รจ lโambasciatrice del Nous contenuta nel Linguaggio artistico. Un riflesso che dallโalto senza perdere vigore e contenuto arriva fino al mondo sensibile.
La Bellezza, รจ infatti la potenza-virtรน che meglio si puรฒ trasporre nel mondo sensibile materico senza perdere la sua forza vivificatrice. Per questo lโuomo, dotato di una certa sensibilitร , necessaria per poter fruire lโopera artistica, รจ naturalmente attratto dallโArte, in quel momento egli crea un momento Sacro dove attraverso le sensibilitร esteriori, lโAnima si ricollega alle sue radici. Eโ ciรฒ che i rosacrociani e alcuni mistici chiamano โspiritualizzare la materiaโ. La bellezza รจ una forza magnetica, che ammalia i sensi e interrompe il fluire mentale razionale, lโuomo davanti ad unโopera Bella smette di ragionare e sente sorgere in sรฉ emozioni uniche e profonde a cui non sa dare spiegazione. In quel momento, mai come prima, si sente mistericamente vivo e presente. Ecco nuovamente la Magia dellโArte. Magia nel senso piรน Sacro del termine.
Se nel Creatore la Magia รจ il contatto con le sfere superiori, nel Fruitore la Magia รจ il risveglio delle facoltร latenti animiche attraverso la percezione della Bellezza. Ricordo chiaramente alla National Gallery di Londra unโamica mettersi a piangere per lโemozione di trovarsi davanti ad un Van Gogh. Avevamo 15 anni, per me la visione di un ragazza piangere davanti ad un quadro fu una sorta di rivelazione mistica. Compresi la potenza dellโArte che in se, matericamente ha spesso un valore insignificante, in questo caso una tela con un disegno sopra, ma da un punto di vista simbolico e sensibile ha un valore soggettivamente inestimabile.
Questo potere dellโArte, in grado di muovere ad emozioni forti ed inaspettate intere masse di persone รจ una chiave di volta che puรฒ salvare lโumanitร dalla caduta nel materialismo piรน banale e mortificante, molto piรน, ad esempio della conoscenza intellettuale o del senso religioso. Se il Nous ci ha dato delle chiavi di affrancamento, non solo a livello di singolo individuo, ma a livello di umanitร nel suo complesso, ecco che lโArte รจ una via potente, sicura e che puรฒ essere usata su vasta scala per risvegliare nellโuomo chiavi e tasti sottili, spesso atrofizzati. Sicuramente lโArte da sola non puรฒ risvegliare in toto un uomo, forse tranne rari casi, ma sicuramente รจ un primo accesso fruibile a tutti ed รจ un Linguaggio universale molto diretto per chi ha la voglia di porsi in ascolto.
Eโ giusto a questo punto chiarire un aspetto dibattuto sullโArte: รจ Arte solo ciรฒ che stimola nel fruitore una sensazione di Armonia e di Bellezza, un moto ascendente o รจ Arte anche un qualcosa che stimola a prescindere, magari colpendo con immagini forti e persino disturbanti, brutte? Seraficamente si potrebbe rispondere che la risposta risiede in ognuno di noi a seconda delle nostre declinazioni e tendenze animiche. Dal mio punto di vista la risposta รจ senza tentennamenti: lโArte quella che innalza lโAnima alle sue sfere di provenienza, รจ quella che trasmette il senso del Bello, dellโArmonia e tramite esse ci porterร alla percezione del mondo iperuranio.
LโArtista รจ un ambasciatore dellโoltreterreno e come tale non รจ un semplice stimolatore dei nostri mezzi percettivi. Per stimolare i nostri sensi non abbisogniamo di Arte, basta molto meno. Si confonde con lโArte la stimolazione percettiva, lโiperstimolazione, la ricerca del desueto e del forte. Da questo punto di vista siamo nel campo attiguo a quello delle droghe o dellโalcol, anche se su livelli meno drastici. Iperstimolazione percettiva-sensibile.
Ma al fruitore consapevole รจ ben chiara la differenza tra queste 2 forme di stimolazione percettiva. Una dispone lโanimo e nutre lโanima, lโaltra colpisce i sensi e stimola le emozioni. Si puรฒ considerare Arte anche questa seconda sfera? Per alcuni si, lโimportante รจ saper distinguere bene queste 2 sfere cosรฌ diverse sia negli intenti che nei risultati sulla persona. LโArte che promuove al bello eleva a affranca dal materiale. Lโarte che stimola i sensi e le emozioni rimette nelle percezioni materiche e porta ad un dialogo sulle sensibilitร terrene.
Una bella differenza, ognuno ovviamente scelga ciรฒ che preferisce. Lโarte storicamente ha cominciato a produrre questa seconda tendenza a partire dal periodo della rivoluzione industriale e dellโIlluminismo, momento in cui il legame con le forze della Natura e il senso di rispetto e di forza verso la stessa sono venuti meno. Un momento in cui lโUomo ha mostrato la sua โVolontร di Potenzaโ in modo consapevole e mirato, cercando lโaffrancamento sia dalla Madre che dal Padre.
Come ascoltare e poter fruire lโArte per trarne dunque il miglior beneficio? Vi sono 2 aspetti in questo tema: – la forza intrinseca del linguaggio artistico- la sua valenza Sacra. Lโarte, in quanto linguaggio, in quanto pura fruizione, deve smuovere interiormente mediante un rapporto diretto, cardiaco e viscerale con essa, con lโOpera. Il consiglio qui รจ di fruire lโopera senza averla prima studiata, ma entrando in contatto con essa come una tabula rasa. Non razionalizzare, non pre-studiare lโartista e lโopera, neanche il movimento artistico o il contesto. Entrare ignoranti come un bambino nella camera della fruizione. Fare il silenzio interiore, preferibilmente in solitudine, ed ascoltare con profondo contatto, in modo totale, con una sorta di meditazione verso lโopera.
Se siamo collegati essa ci parlerร col suo linguaggio e lโimpressione che ne avremo sarร il dialogo tra noi ed essa, in modo profondo, spesso inconscio. Passato un minimo di 1 giorno da questo primo contatto ed avendo scaricato la percezione e le impressioni durante il sonno di una notte, si puรฒ, se si vuole, studiare razionalmente lโopera e tutto il contesto, inquadrarla ed entrare, a questo punto, in contatto nuovamente con essa, con modalitร simili.
La seconda volta, lโopera ci parlerร piรน razionalmente, ne scorgeremo nuovi particolari ed avremo oltre ad unโimpressione sensibile, anche una razionale che darร una lettura piรน intellettuale al tutto. Il primo momento rimane il piรน importante perchรฉ รจ il vero contatto tra noi e le forze che soggiacciono nella materia dellโOpera. Il momento Dionisiaco. Il secondo, non necessario ma utile, serve solo a contestualizzare e a dare una visione piรน ordinata alla fruizione, soprattutto in un percorso strutturato. Il momento Apollineo. Si deve evitare quindi di leggere prefazioni o introduzioni di testi, o di studiare lโartista e la sua vita prima di andare ad una mostra. Bisogna collegarsi animicamente, dionisiacamente, ascoltando il soffio leggero che traspare. Facciamoci stupire ed emozionare, incantare dallโOpera con la sorpresa e lโArmonia che essa induce in modo diretto. Questa รจ la vera fruizione dellโArte.
Il secondo aspetto, che tratteremo ora, รจ la sua valenza Sacra. Da questa prospettiva lโArte va fruita nei tempi giusti e nelle condizioni giuste, altrimenti sarร unโesperienza non animica. Questo significa che non bisogna imporsi nulla, non bisogna sovraccaricarsi di fruizione, non bisogna, soprattutto, cibarsi di Arte in un momento in cui non si รจ in equilibrio e in stato di quiete. Dobbiamo immaginare il momento Artistico come un incontro con la nostra divinitร interna. LโArte risveglia e stimola il nostro Daimon, e perchรฉ ciรฒ avvenga bisogna avere rispetto e attenzione verso il momento. Altrimenti lโincontro sarร muto, morto, infruttuoso e questo potrebbe indurci a ritenere che lโopera o persino lโArte stessa non ci possa essere dโaiuto.
Non si deve quindi esagerare nella fruizione artistica, รจ meglio essere soli o accompagnati da persone della stessa sensibilitร e si deve immaginare di camminare nel proprio tempio interiore. Questo aspetto รจ spesso trascurato, mentre con un po’ di attenzione, si noterร come il linguaggio presente nella fruizione diventerร invece piรน chiaro e potente ai nostri sensi sottili.
Chiudiamo questa trattazione sullโArte con un aspetto ritengo poco trattato ma utile da avere chiaro: vi sono forme dโArte che rendono il fruitore essenzialmente passivo mentre altre lo rendono in parte passivo e in parte attivo. Facciamo un esempio: la fruizione di un film rispetto a quella di un libro รจ maggiormente passiva in quanto il film stimola piรน sensi e rende il fruitore meno libero nei tempi e verso le diverse percezioni che riceve: il tempo non รจ modificabile, i personaggi sono codificati, i suoni e le scene delineati. Viene lasciata poco spazio alla fantasia.
Lo scritto, magari narrando la stessa storia, รจ invece rispetto al film, chiaramente piรน attivante: il racconto รจ un substrato sul quale il potere immaginifico del fruitore crea il proprio mondo sensibile ed emotivo. Le tempistiche divengono soggettive, i personaggi assumono contorni personalizzati e le scene inclusi i rumori sono creazione pura del fruitore. Inoltre lo stesso passo puรฒ essere riletto o letto con diverse velocitร . La prosa รจ quindi un catalizzatore piรน potente per stimolare il potere immaginifico.
Il film รจ invece un mezzo piรน chiuso e finito. Questa cosa รจ importante e va approfondita per chi vuole essere un artista. Gli artisti devono sviluppare sia il potere sensibile-passivo che quello immaginifico-attivo. Senza questi 2 poteri, complementari, la vis artistica รจ assente. Ecco quindi che i semplici fruitori possono non porsi questo problema, mentre gli aspiranti artisti non solo devono avere a che fare con opere attivanti, ma devono anche saper entrare in diverse sfere artistiche per essere dei Maghi dellโArte completi e sicuri. Non รจ infatti raro che alcuni artisti siano produttori in diverse sfere artistiche; questo fa parte del percorso artistico e rende il rapporto con il metafisico piรน forte e strutturato.
Eโ utile ad esempio che i bambini abbiano a che fare con le diverse classi di Arti e che siano stimolati in particolare da quelle piรน attivanti, per aiutarli nel processo di sviluppo intellettuale e immaginifico che lโArte puรฒ compiere sullโuomo predisposto. Si puรฒ rendere la musica attivante, ad esempio, intervallando momenti di ascolto a momenti di esecuzione strumentale, o la visione di un film chiedendo loro di fare un riassunto scritto e di disegnare le scene. In questo modo lโessere sarร un domani pronto a passare dalla sfera percettiva alla sfera creativa. Arte, terreno di pochi titani che riescono a rubare il fuoco divino per donarlo agli uomini.
Che questo fuoco illumini gli uomini che lo cercano. Esso รจ presente in noi, da sempre, deve solo ritrovare, attraverso un lume esterno di stessa qualitร , la sua natura vivificante. Arte, Linguaggio divino che ci รจ stato donato al pari dei Simboli e del libro della Natura. Arte, via di conoscenza e di vita. Uomo, la piรน grande forma dโArte del creato, Dio e materia, riflesso di un Universo esso stesso pura Arte creatrice, originante da un Sommo Principio. Che questa Luce illumini il nostro viaggio.
Eternitร ritrovata, Nel mare, sotto il sole, Ti sei sciolta leggera, Poi volata via nel fuoco. Una strana illuminazione, Senza speranza di perdono, Senza desiderio di vita, Per la mia Anima indomita. Ed ecco che vedo: distese di liquido corposo, corpi tenaci e flessuosi, muscoli forti e tendini e nervi protesi e ossa. Un unico corpo bruneo a forma di palla coesa, formato da 1000 omuncoli piccoli piccoli… Insignificanti… ร questa l’umanitร nel sogno? E noi da sopra a mirarli, omuncoli invischiati, non ci possono vedere. Il tuo braccio possente ne indica la direzione, con tacito disgusto. Ed io, impietrito, silente, carpisco il tuo potere, ed il mio di seguito. Per noi nelle stelle non vi รจ appartenenza, non vi รจ religione. ma solo spirito e coscienza da sopra. Mentre carne e liquidi regnano con fiamma sotto nel denso.
Illuminazioni 2
Spazi e Tempi
Vi sono, nei tuoi silenzi… dolce veste bianca …vi sono spazi e tempi. Spazi e tempi perfetti, disegnati da un musico. Essi scorrono sulle tue curve come fili di crini su corde di viola. Vi sono, sul tuo sorriso, spazi e tempi, mio Amore di incontri. Spazi e tempi che doni, ed io colgo. Ne sento il profumo, intenso, ne sento il tocco, soffice. Sei qui, nel verso del mio scorrere, Leggera, con grazia. Ti sento, ora, nei tuoi spazi… nei tuoi tempi.
Illuminazioni 3
Due angeli
Se non possiam parlare di ciรฒ che sentiamo come puรฒ vivere il nostro fluire? Come puรฒ essere? Spendere una vita, nel cercare un viso per condividere una frase interiore o un bacio trattenuto. Il vento freddo fuori, con luci di penombra sentiamo il lieve suono nella nostra stanza. Con pazzi lร fuori a viver vite vuote, fiere pericolose da rifuggere e assecondare . Ma per noi qui il momento รจ, e tutto diviene essere, il riposo semplice, il gioco bambino, ogni attimo eterno, e il sogno rinfresca. Amica distesa, preda amorosa siamo dunque vivi? Noi, note lenti e cromatiche di un organo hammond nella luce soffusa da persiane filtrando, di una nebbia notturna. Voliamo sul mondo tenendoci per mano come veggenti solitari di magie segrete e storie perse nel tempo. Trasparenti al mondo ci nutriamo di vita e siamo felici, dimenticando l’inessenziale.
Illuminazioni 4
Riflessi interiori . Dolce nottata ti lascio al sonno rimanendo solo mi ritrovo in silenzio. Disteso sul tappeto un bicchiere accanto ascolto il suono mio e in questo silenzio in queste acque calme la tua immagine lenta si forma sfocata. Ne esci piano sempre piรน risali dal buio profondo esci dalle acque con dolcezza di cuore una forza una luce mi pervadi totalmente. Ne sono travolto. Inaspettatamente piacevolmente. Questa รจ magia… Mi ritrovo in altre stanze. Torno alla mia vita e tu sei lรฌ lรฌ con me… … dentro di me. Un riverbero. Nel cuore. Dal cuore si spande mi entra nel corpo vivifica e vibra ti porta a me e mi parla… Mi parla di te parla di altro, incanto di curve nella notte profonda. Acque interiori, figure salenti, cos’รจ questo sogno? Nel letto respiro solo inesorabilmente. Pensieri sfuggenti senza senso si rincorrono. Colpevole ed eccitato mi ritrovo sudato. Fantasie e realtร in uno specchio contorto. So giร la mia fine.
Parlare di Theodorakis (1925 – viv.) non รจ semplice. Non basta un libro per la sua biografia, ed รจ ancora vivo. Greco, mostra una dote naturale per l’arte e la musica in particolare. E’ un uomo eclettico e dopo aver studiato musica in giro per la Grecia si ritrova a combattere nella 2a G.M. Arrestato, torturato, quando riesce studia al conservatorio di Atene. Va poi a Parigi per 5 anni (54-59) dove finisce la sua formazione musicale e incomincia a scrivere musica sinfonica; si fa notare a livello Europeo per le sue incredibili capacitร compositive e la sua posizione politico-progressista. Quando torna in Grecia trova il tempo per farsi eleggere in Parlamento con la Sinistra. E’ questo uno dei suoi momenti di maggior successo. Verrร di nuovo incarcerato durante il periodo dei colonnelli, spedito in Francia, da dove comincerร a girar il mondo con concerti sempre di grande successo.
Ad oggi ha scritto composizioni di ogni tipo: circa 20 colonne musicali tra cui la Famosa “Zorba il Greco”, musica per teatro, sinfonie, concerti per piano, musica da camera, oratori, balletti opere, tragedie greche, scrive persino libri (circa 20). E’ un nazionalista nel senso artistico del termine, cercando di far rivivere la grande arte greca, attraverso la sua musica, in particolare gli aspetti mitici tragici e classici. In questa 3a Sinfonia che vi propongo, che dura niente meno che 1h:10m troviamo tutta la sua grandezza musicale compositiva.
L’uso del coro รจ molto scenico, ricorda vagamente i Carmina Burana di Orff. Ogni movimento รจ come una sinfonia a sรฉ, e in questi 4 movimenti, che sono come 4 mondi differenti musicalmente parlando, Theodorakis ci mostra tutta la sua poliedricitร e capacitร espressiva. Musica diretta, di presenza, calda, non difficile ma profonda. Theodorakis ha chiaramente una capacitร creativa e di scrittura fuori del comune. Ricorda forse Mozart nella sua facilitร di scrittura e freschezza musicale, dร l’idea di essere un compositore che scrive di getto senza ripensamenti, e cosรฌ facendo diventa un canale per la musica. Penso che sia un autore che probabilmente verrร riscoperto nei prossimi decenni. La sua musica non solo รจ mediterranea-solare, รจ anche molto eccentrica, viva e, come diceva lui, accessibile a tutti.Se ascoltate scrivete i vostri commenti sotto.
Buon Ascolto!
Direttore…
Come al solito alcuni consigli di acquisto per ascoltare la sua musica:
Un Libro in Francese che ci parla della sua vita, delle sue idee e della musica e l’atre in generale dal suo punto di vista attraverso le sue interviste con un giornalista:
Casella non รจ molto famoso in Italia, per i non addetti ai lavori, pur avendo prodotto molto sia di musica sinfonica che diverse Opere e Balletti. E’ stato anche un grande teorico e ha fatto divulgazione e trascrizione di diverse opere pianistiche. E’ infatti molto noto nei conservatori. Studiรฒ al conservatorio di Parigi dove ebbe come maestri Faurรฉ e Ravel. Sicuramente essere stato un musicista fascista non lo ha aiutato nel primo dopoguerra e ancora oggi le sue musiche sono difficilmente messe nei programmi sinfonici. Il suo stile, per quanto dicesse di amare Debussy, รจ molto romantico, si sente forte l’impronta Mahleriana, sopratutto nella musica sinfonica. Nella musica di pianoforte รจ un compositore piรน eclettico e direi difficilmente collocabile. E’ stato comunque un introduttore dello stile neoclassico in italia, che allora era ancora poco conosciuto.
Vi propongo la sua 1a Sinfonia. Questa sinfonia รจ imponente, e lunga. Ha sicuramente molto della musica tardo romantica di Mahler, personalmente ci trovo molto dell’epica wagneriana e dell’imponenza Straussiana. In un passaggio del terzo movimento fa un richiamo alla 9a di Beethoven. E’ una sinfonia non facile, lo dico subito. Molto scenica, ma tormentata, introversa, metafisica…sarebbe da ascoltare con un buon impianto acustico perchรจ piรน che i temi melodici, qui la presenza รจ viva soprattutto nella continua tensione e risoluzione armonica degli archi e ottoni. Sono quelle musiche che vanno ascoltate dal vivo, o in solitudine ad un certo volume, e se prendono interiormente, possono lasciare il segno. Se ascoltate e vi fa piacere, lasciate la vostra impressione nei commenti. . Buon ascolto.
Milij Balakirev รจ un compositore russo poco famoso ma la cui vita artistica รจ stata determinate nella musica classica russa. Estremamente progressista, ha cercato di togliere la scuola russa dall’influenza europea, in particolare tedesca, scontrandosi con Rubinstein. Fu Amico di Petr Ilic e fondatore soprattutto del gruppo dei 5, la prima vera enucleazione di una definita scuola classica russa. Al tale gruppo appartenevano anche Mussorgsky, Korsakov e Borodin a cui Balakirev fece da mentore nei loro primi anni. Balakirev ebbe un percorso musicale importante fin da molto giovane, scelse un approccio prevalentemente empirico e rifiutรฒ sempre di piegare il suo naturale talento, forse troppo precoce, ad una formazione accademica, cosa gli precluse alcune posizioni di rilievo. Il suo carattere non facile e le sue idee rigide non lo aiutarono ne nella vita ne a raggiungere la fama che forse avrebbe meritato. Anche nella composizione, maniacale, non pubblicava velocemente le sue opere piรน corpose e quando le riteneva compiute erano diventate ormai superate spesso dalle composizioni dei suoi stessi allievi che nel frattempo le sentivano durante le lezioni. Non si fece mancare una profonda crisi depressiva e da ateo passo a profondo religioso. Insomma come avrete capito, il giusto personaggio per fare un film sulla musica e i compositori classici. Vi metto qui la sua prima sinfonia, prodotta intorno al ’66-’67 ma la cui prima si รจ tenuta solo nel 98. E’ una bella sinfonia variopinta di classico stilo russo romantico, ma pulita e non eccessivamente espressiva, con dei temi molto intensi. Il suo pianoforte, in particolare nei pezzi di solo, รจ invece piรน viscerale, immediato, spesso si rifร alla musica popolare. Un compositore da conoscere, forse riscoprire, per chi ama la musica russa.
Alcuni CD di valore per ascoltare e comprendere Balakirev
Spesso della musica classica si conoscono i compositori maggiori fino al romanticismo. Alcuni pensano che la musica classica, nel ‘900 in poi, non abbia piรน prodotto bella musica se non tramite i pochi classici maggiori che tutti conoscono, la cui produzione non รจ comunque andata oltre la prima guerra mondiale. Niente di piรน falso. Vorrei fare qualche post su questo argomento per riscoprire la musica classica contemporanea con alcuni compositori forse sconosciuti ai piรน.
Premetto che sono un amante del Pianoforte quindi su questo strumento concentrerรฒ il percorso. Parto con un compositore ungherese che รจ piรน famoso per le sue performance al piano di Beethoven e Mozart che per i suoi lavori da compositore. Salto il primo concerto ( fatto a 20 anni) non perchรจ non bello ma perchรจ molto romantico e simile al purtroppo troppo famoso concerto numero 1 di Petr Illic che con il suo “dannato” concerto del 1875 ha quasi forgiato la metร dei concerti per pianoforte venuti al suo seguito per i successivi 50 anni.
Nel secondo concerto, pur ritrovando i movimenti romantici fortemente espressivi e virtuosistici classici della scuola russa, un Dohnanyi sicuramente piรน maturo e meno accademico trova degli spunti personali interessanti, come l’uso dei tamburi, gli oboi e delle atmosfere cupe e magiche in un minore lento e interiore che sono nuovi come esplorazione del lirismo del piano. Nel terzo movimento vi ritrovo un pรฒ dell’eclettismo scanzonatore di Stravinsky, ma sempre bilanciato e mai fuori dal contesto. Sicuramente un concerto completo e maturo. Buon ascolto
Degli acquisti in vari formati per ascoltare la sua musica:
E se, in fondo, il destino della nostra vita, fosse molto piรน semplice di quanto noi stessi immaginiamo? Se lo scorrere delle nostra vita non avesse un fine particolare ma fosse visione di una semplice rappresentazione scenica?
In queste 2 sere, lontano dall’uomo, camminando nella natura sotto il cielo aperto e luminoso, guardando la bellezza di questa Luna e delle stelle a contorno, sono rimasto rapito dalla naturale bellezza del mondo nel suo lento scorrere notturno.
E nella luce lunare ho sentito come, in fondo, al di lร delle nostre debolezze umane, dei nostri tentativi di volontร e di controllo, forse il mondo, nella sua sola e semplice presenza, รจ qualcosa di forte…intenso…magico, che non riusciamo ad afferrare…o lo abbiamo dimenticato, senza accorgercene.
Il mondo รจ semplicemente…e questo essere non รจ che Pura Bellezza.
E se l’uomo non fosse altro che il mezzo per contemplare la bellezza in tutte le sue declinazioni? Le forme, i chiaro-scuri, l’armonia del colore, il suono della natura, il silenzio che scorre, i profumi e i sapori che ci penetrano, una foglia tra le dita, una pelle vellutata o un pelo morbido e caldo…e altri infiniti dipinti sensoriali, senza fine e senza riposo.
Tutte manifestazioni armoniche e misteriose di un’unica sorgente, che tramite noi gode della sua creazione, del suo paradiso. E noi strumento in esso.
Ma ci perdiamo, e dimentichiamo.
Solo ricollegandosi allo spirito, nel silenzio della notte, quando il mondo dell’uomo tace, ricollegandosi, tutto รจ bellezza, e questo linguaggio, vivo e penetrante, ammalia e rapisce…porta in un’altra dimensione il nostro spirito, e lo affranca dall’essere umano. Ci sentiamo, di nuovo, finalmente, come avevamo dimenticato, e lo scorrere, dentro e fuori di noi, รจ vita e linguaggio. E lasciarsi andare, nelle pieghe della vita, a questa sensazione, รจ una dolce morte verso la Sorgente.ย