E se, in fondo, il destino della nostra vita, fosse molto piรน semplice di quanto noi stessi immaginiamo?
Se lo scorrere delle nostra vita non avesse un fine particolare ma fosse visione di una semplice rappresentazione scenica?

In queste 2 sere, lontano dall’uomo, camminando nella natura sotto il cielo aperto e luminoso, guardando la bellezza di questa Luna e delle stelle a contorno, sono rimasto rapito dalla naturale bellezza del mondo nel suo lento scorrere notturno.

E nella luce lunare ho sentito come, in fondo, al di lร  delle nostre debolezze umane, dei nostri tentativi di volontร  e di controllo, forse il mondo, nella sua sola e semplice presenza, รจ qualcosa di forte…intenso…magico, che non riusciamo ad afferrare…o lo abbiamo dimenticato, senza accorgercene.

Il mondo รจ semplicemente…e questo essere non รจ che Pura Bellezza.

E se l’uomo non fosse altro che il mezzo per contemplare la bellezza in tutte le sue declinazioni?
Le forme, i chiaro-scuri, l’armonia del colore, il suono della natura, il silenzio che scorre, i profumi e i sapori che ci penetrano, una foglia tra le dita, una pelle vellutata o un pelo morbido e caldo…e altri infiniti dipinti sensoriali, senza fine e senza riposo.

Tutte manifestazioni armoniche e misteriose di un’unica sorgente, che tramite noi gode della sua creazione, del suo paradiso. E noi strumento in esso.

Ma ci perdiamo, e dimentichiamo.

Solo ricollegandosi allo spirito, nel silenzio della notte, quando il mondo dell’uomo tace, ricollegandosi, tutto รจ bellezza, e questo linguaggio, vivo e penetrante, ammalia e rapisce…porta in un’altra dimensione il nostro spirito, e lo affranca dall’essere umano.
Ci sentiamo, di nuovo, finalmente, come avevamo dimenticato, e lo scorrere, dentro e fuori di noi, รจ vita e linguaggio.
E lasciarsi andare, nelle pieghe della vita, a questa sensazione, รจ una dolce morte verso la Sorgente.ย