I Nodi Gordiani

I Nodi Gordiani,
che ci affanniamo a voler sciogliere
con tecnica e amore.
A volte la spada Alessandrina
è l’unica risposta per andare oltre…
e non c’è molto da capire…
ma solo avere il coraggio di fare…
Afrodite e Adone

Adone nacque da Mirra. Quando, da una fenditura dell’albero, il piccolo Adone venne alla luce, le ninfe lo raccolsero commosse e lo nutrirono, allevandolo nelle grotte d’Arabia. Il fanciullo, crescendo, divenne bellissimo. Mentre cacciava in un bosco sacro, Afrodite lo vide e s’innamorò di lui, dimenticando Ares.
Ma il dio della guerra se ne accorse e decise di punire ferocemente il rivale. Si mutò in cinghiale, e indusse Adone ad inseguirlo; poi gli si rivoltò contro e lo sbranò. Adone lanciò un grido così alto che Afrodite lo udì e accorse trafelata. Lo trovò in un prato, già morto.
Il sangue macchiava l’erba attorno, e per volere della dea il corpo di Adone si trasformò in un anemone rosso come quel sangue.
Intanto l’anima scendeva agli inferi, dove regnava Persefone. Afrodite si recò a sua volta tra le ombre, per reclamare l’innamorato.
Ma Persefone si rifiutò di restituirlo, perché anche lei se ne era innamorata. Afrodite era una dea potente e cocciuta e non aveva nessuna intenzione di cedere, perciò restò nel regno dei morti protestando, mentre sulla terra, privata della sua presenza, tutto inaridiva.
Zeus risolse il caso senza far torto a nessuno: decise che Adone avrebbe trascorso alcuni mesi con Persefone, altri accanto ad Afrodite che si accontentò e tornò a fecondare la terra, in primavera. Al suo passaggio tornavano a fiorire le rose e gli anemoni.
La lacrima dell’angelo caduto

Un ricordo per l’uomo nella sua discesa materica.
Affinché il tormento della caduta
divenga energia vivificante per l’ascesa,
e così si compia la bellezza di quello sguardo acceso.
Rialzandosi l’angelo, dalla caduta ritrova il volo,
dal tormento la Pace e dalla lacrima, un sorriso…
o forse un Bacio.
Questo è il destino di noi, Angeli Caduti.
Fluire…

Fluire… come l’acqua.
Siamo adattabili, ci muoviamo nelle curve della vita…
Siamo morbidi e sinuosi.
Come l’acqua accettiamo…nulla può colpirci o spezzarci.
Come l’acqua trasparenti e sfuocati,
portiamo memoria ma non ne facciamo menzione.
Come l’acqua puliamo e mondiamo i nostri difetti,
smussiamo gli spigoli in silenzio, continuamente.
Come l’acqua nutriamo la terra e la facciamo germogliare.
Questo noi siamo…
entrando nell’abisso dell’elemento primordiale,
da cui tutto l’universo è scaturito.

Pensieri e Poesie…Se volete leggere altre poesie, le trovate qui
Lascia un commento